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Blanceflor nasce in Italia, a Siena, nel 1891. I suoi genitori sono gli Svedesi Carl Bildt, inviato presso l’ambasciata svedese a Roma, e sua moglie Alexandra, nata Keiller. Carl Bildt presterà servizio nel corpo diplomatico svedese a Roma dal 1889 al 1920.
Blanceflor cresce in un ambiente culturale ricco: suo padre è anche scrittore e membro dell’Accademia Svedese e lei riceve un’istruzione particolarmente versatile. Parla correntemente l’italiano, il francese e l’inglese e, nonostante sia nata in Italia e non abbia mai abitato in Svezia, anche il suo svedese è eccellente. Blanceflor sarà una personalità molto apprezzata della vita culturale romana del suo tempo.
‘La principessa’
La ventenne Blanceflor incontra un principe italiano sette anni più grande di lei e i due s’innamorano. Il principe Andrea Boncompagni Ludovisi e Blanceflor vogliono sposarsi, ma i genitori di lui hanno già combinato il suo matrimonio con Margaret Preston Draper, figlia della ricchissima famiglia statunitense dei Preston. Il matrimonio ha luogo a Boston nel 1916.
Gli accordi matrimoniali prevedono anche un eventuale scioglimento dell’unione, a dieci anni dalle nozze, nel caso la coppia non abbia avuto figli ed il principe esprima il desiderio di annullare il matrimonio. Il principe percepirebbe due grandi fondi fiduciari negli Stati Uniti mentre a Margaret Preston Draper sarebbe riconosciuto il diritto di mantenere il titolo di principessa. Nel 1924 il matrimonio senza figli è annullato ed Andrea e Blanceflor si sposano.
La vita di Blanceflor
Blanceflor e il principe Andrea non hanno figli e alla morte di lui, nel 1948, lei eredita i fondi fiduciari statunitensi, la casa in cui ha abitato con il marito, in via Boncompagni 18, e una tenuta in Umbria. Successivamente comprerà anche una villa sui Colli Albani, La Sosta.
Blanceflor si risposa, in seguito, con l’avvocato italiano Adolfo Gancia che, tra l’altro, ha una casa ad Ischia in cui la coppia soggiorna. Blanceflor vive più a lungo anche del suo secondo marito che viene a mancare nel 1966 mentre lei muore nel 1972. È sepolta nel Cimitero Acattolico di Roma, accanto ai suoi genitori, insieme ad Adolfo Gancia e ai due figli avuti da un matrimonio precedente dell’avvocato.
La fondazione e il museo
La casa di Blanceflor a Roma è stata donata nell’intento di stabilire un centro di sostegno per la cultura e, in seguito ai lavori di restauro, nel 1995, vi è stato inaugurato il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX. Il Museo e la Fondazione Blanceflor sono parti pubbliche dell’eredità di Blanceflor.